Le interviste dei Ponti

Oggi intervistiamo Lucia, mamma di P., classe 5^

 
 
Parlaci di te (età dei figli, eventuali precedenti esperienze scolastiche, anni di frequentazione della cooperativa, zona di provenienza)
 
Mia figlia ha 10 anni e frequenta l’ultimo anno (ahimè). Abbiamo scoperto I PONTI DI LEONARDO dopo due anni traumatici in una scuola statale del pordenonese, zona da cui proveniamo. Siamo quindi piuttosto “nuove” nell’ambiente, ma fin dal primo incontro l’accoglienza è l’aspetto che più mi ha colpita e ci ha permesso di integrarci piuttosto in fretta.
 
Come siete venuti a conoscenza della scuola e perché la scelta di una scuola parentale e montessoriana?
 
Dal momento in cui ho realizzato che in una scuola statale non avrei mai trovato assonanza con le mie intenzioni educative, ho iniziato a cercare un percorso alternativo, ho visitato le realtà presenti nella mia zona, ma con I PONTI DI LEONARDO è stato amore a prima vista. Ho percepito immediatamente che era proprio ciò che cercavo per la mia bimba, un ambiente in cui regnano ordine, ascolto attivo, empatia, tolleranza, condivisione, esperienza pratica, attenzione ai bisogni individuali.
 
Qual è il concetto montessoriano che senti più tuo?
 
Apprendere attraverso l’esperienza, attraverso il corpo. Sono una grande fan di questo aspetto, che va a braccetto con l’autonomia che viene insegnata al bambino, rendendolo consapevole di poter fare da solo, di sperimentare senza giudizio, di scoprire cosa lo stimola di più, di poter scegliere, di agire con consapevolezza.
 
Usa una parola per descrivere l’esperienza di educazione montessoriana come famiglia.
 
Collaborazione.
 
Se fossi un supereroe, quale sarebbe il tuo potere?
 
Il teletrasporto!
 
Qual è il lato positivo di far parte di una cooperativa per l’istruzione dei propri figli?
 
Il fatto di poter dare il proprio contributo nel perseguire degli obiettivi comuni, poter collaborare attivamente e ragionare assieme. Ma soprattutto avere la possibilità di comunicare efficacemente, di confrontarsi anche con le insegnanti in modo costruttivo per il bambino che è messo davvero al centro e non trattato come un soldatino senz’anima.
 
E di lati negativi ce ne sono?
 
La mancanza di riconoscimento da parte delle istituzioni e di conseguenza l’impossibilità di avere qualche sostegno in termini economici, questo fa si che purtroppo realtà come questa siano ancora solo per pochi e trovo molto ingiusto che chi non può permetterselo non possa dare ai propri figli una grande opportunità. Per questo sono infinitamente grata al sostegno dei miei genitori, perché senza di loro nemmeno mia figlia avrebbe potuto far parte di quei pochi.
 
Se I Ponti fosse un colore, che colore sarebbe?
 
Giallo, come il sole che splende e illumina i nostri bambini.
 
Sabato pomeriggio, piove e siete senza macchina. Come passa il tempo la tua famiglia?
 

Ci piace fare lavoretti creativi, preparare un dolce assieme e guardare film con una bella ciotola di pop corn.

Qual è l’esperienza più importante che i bambini fanno frequentando I Ponti di Leonardo?

Fare insieme e fare da soli.

E quella dei genitori?

Sentirsi parte di una grande famiglia.

La tua canzone preferita?

Three little birds, Bob Marley.